La piazza delle cattedrali del Cremlino

Dal 29 aprile al 3 maggio 2019 l'Opera Romana Pellegrinaggi ha organizzato un pellegrinaggio in Russia per i sacerdoti della diocesi, accompagnati dal Cardinale Vicario Angelo De Donatis. Don Andrea Lonardo ci racconta a puntate l'esperienza di questo viaggio.

Tre sono le cattedrali più importanti del Cremlino (si noti bene che qui il termine cattedrale ha un senso diverso dall’usuale, dove la cattedrale è la chiesa del vescovo per le liturgie con il popolo: qui, invece, sono le chiese per le liturgie del vescovo / patriarca con lo zar e la sua famiglia).

  • la Cattedrale dell’Annunciazione nella quale la famiglia dello zar pregava abitualmente e nella quale lo zar stesso e le persone della sua famiglia venivano battezzate
  • la Cattedrale della Dormizione di Maria (ciò che noi occidentali chiamiamo Assunzione, termine che non esiste per i cristiani orientali, anche se il significato è lo stesso), nella quale venivano consacrati gli zar e nella quale venivano sepolti i patriarchi (sono sepolti all’interno sul fianco del lato sinistro della chiesa
  • la Cattedrale dell’arcangelo Michele nella quale venivano (e sono) sepolti gli zar
 
La Cattedrale dell’Annunciazione
cattedrale della annunciazione
la Cattedrale dell'Annunciazione

Venne sconsacrata dai comunisti nel 1918 e si tornò a celebrarvi solo nel 1993. Importantissima è la sua iconostasi, in particolare la fascia più grande della Deesis (intercessione), che è attribuita all'artista bizantino Teofane il Greco (sec. XIV-XV) con la collaborazione di Andrei Rublev, o, comunque, da loro discepoli. Le icone di questa fascia sono datate alla fine del quattrocento o ai primi del cinquecento.

 

La Cattedrale della Dormizione di Maria

Venne sconsacrata dai comunisti nel 1918 e riprese le celebrazioni solo nel 1990. Venne danneggiata durante l’invasione di Napoleone, nel 1812. Ivan IV (detto il Terribile) fu il primo zar di Russia ad essere qui consacrato. Vi venne consacrato anche Michele I, il primo zar della dinastia Romanov, nel 1613. Vi venne consacrato anche l’ultimo zar, Nicola II, nel 1896, lo zar che morirà poi martire dei comunisti, ucciso insieme a tutta la sua famiglia, compresa la principessa Anastasia.

cattedrale della dormizione
la Cattedrale della Dormizione

L’attuale costruzione è del 1475-1479 e venne progettata e realizzata dall’italiano Aristotele Fioravanti, in un clima di amore al Rinascimento italiano. A fianco delle Porte regali stava l’icona miracolosa della Madonna di Vladimir, che venne asportata dai comunisti nel 1918. Ora è sostituita da una copia più piccola di quella icona che venne realizzata nel 1514 con le feste ai lati. La Madonna di Vladimir è detta anche Madonna della tenerezza (non è semplicemente la Madonna ad essere “tenera”, ma essa lo è, perché lo è il Cristo e il Cristo lo è perché è il Padre che ama ed ha tenerezza per l’umanità: è l’icona della Madre della tenerezza di Dio).

Dietro l’iconostasi si intravedono in alcune zone gli affreschi precedenti.

Sulla destra sono gli affreschi dei primi sette concili. Spesso le guide ne danno un’interpretazione meramente politica, affermando che “lo scopo della composizione è di mostrare la continuità tra Costantinopoli e Mosca”. Invece il loro significato è anzitutto cristiano. Intende affermare che la chiesa russa, il suo zar e il suo patriarca intendono farsi servitori della verità cattolica, cioè universale della fede cristiana, con tutti i suoi dogmi.

In alto, al centro, nelle due cupole che sovrastavano i fedeli e lo zar con la sua famiglia, ci sono affreschi della Trasfigurazione e dell’Ascensione, come è d’abitudine nelle chiese ortodosse. Indicano che il cielo e la terra si incontrano, meglio: che il cielo scende sulla terra e la innalza a sé, ricordando allo zar che questo è il suo compito e per questo egli viene consacrato. Lo zar era consacrato inizialmente dal metropolita e poi dal patriarca, a partire dalla istituzione del patriarcato nel 1589.

Il fatto che lo zar ricevesse la consacrazione viene fatto risalire in maniera leggendaria al tempo di Vladimir II Monomaco, che regnò da Kiev, dal 1113 al 1125. Ma il passaggio decisivo alla rivendicazione al titolo di zar (Czar, cioè cesare / kaiser, ossia discendente dell’imperatore romano, in particolare da Augusto) avvenne alla caduta di Costantinopoli. Già Costantinopoli si era proclamata come seconda Roma, quando Costantino l’aveva costruita e vi aveva fissato la residenza. Ora, a motivo della conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi assalitori nel 1453, Mosca iniziò a rivendicare sempre più il titolo di terza Roma e a sostituire Costantinopoli, ormai spogliata del suo ruolo imperiale e cristiano.

Ma il passaggio decisivo avvenne a motivo di Roma! Infatti gli ultimi eredi di Costantinopoli si erano rifugiati a Roma, per sfuggire al massacro operato dai turchi. Zoè Paleologa (1572-1503), nipote dell'ultimo imperatore bizantino Costantino XI Paleologo, era fra costoro. Adottata dal Papa, si sposò nel 1472 per procura nella Basilica di San Pietro con Ivan III che portava ancora il titolo di principe di Russia. Fu Papa Paolo II a proporre il matrimonio, probabilmente sperando che si potesse creare un’alleanza per venire in soccorso di Costantinopoli, poiché allora si riteneva ancora di poterla liberare. Accompagnata fino a Mosca dal Cardinale Bessarione, dopo una lenta accettazione delle usanze russe, si rivelò figura intelligente. Fu lei, fra l’altro, a iniziare il rinnovamento del Cremlino e a suggerire che vi lavorassero architetti italiani.

La sua venuta a Mosca legittimò il diritto di ereditare il titolo di discendente dell’imperatore di Costantinopoli e fu così che il successivo principe, Ivan il Terribile, assunse il titolo di zar / imperatore nel 1547. La chiesa custodisce anche una famosissima icona del protettore di Mosca San Giorgio (fine sec. XI) oltre ad un'icona della Madonna Eleusa (fine sec. XII), esposte in una teca di vetro sulla sinistra della chiesa.

In questa Cattedrale si convertì, giovanissimo, il filosofo e poeta Vladimir Solov'ëv.

La Cattedrale dell’Arcangelo Michele
cattedrale dell'arcangelo michele
la Cattedrale dell'Arcangelo Michele

Vi fu dapprima una prima piccola costruzione voluta da Ivan I nel 1333, sul luogo della quale venne costruita l'attuale chiesa negli anni 1505-1508 (al tempo di Basilio III, figlio di Ivan III e di sua moglie Sofia Paleologa) da un architetto italiano, Aleviz Novyj (Aloisio Nuovo). Nel 1508 sono stati traslati qui i resti dei principi russi precedenti. Lo zar Ivan il Terribile (Ivan IV), il primo zar, la fece decorare con affreschi. Nel 1730 Pietro II fu l’ultimo zar ad esservi sepolto.

La Cattedrale conobbe una prima interruzione del culto a causa dell’arrivo dei francesi di Napoleone. Il culto venne poi nuovamente soppresso dai comunisti nel 1918 per ri-iniziare solo nel 1991. L’icona più importante dell’iconostasi è la Annunciazione di Ustyug, copia cinquecentesca di una immagine molto venerata di Novgorod del XII secolo che è nella Galleria Tretyakov. Al suo fianco una immagine della Vergine che venne probabilmente portata dalla principessa Sofia di Lituania, sposa di Vassili I, e che è un’icona con tratti molto occidentali.

La Campana dello Zar
campana dello zar
la Campana dello Zar

La grande campana, detta la "zarina" delle campane, è in mostra al Cremlino ed è la più grande campana esistente. Fu commissionata dalla sovrana Anna, nipote di Pietro il Grande, intorno al 1733-1735. Pesa 216 tonnellate, con un'altezza di 6,14 m e un diametro di 6,6 m. Si crepò in maniera da diventare inutilizzabile.

La cosa più bella da raccontare dinanzi alla campana è la trama del film Andrej Rublëv, di Andrej Tarkovskij (1969), almeno in alcuni suoi episodi (il film si compone di 8 episodi). Il film racconta di come Andrej Rublëv decise di non dipingere più e, anzi, di diventare muto, per avere ucciso un uomo, dopo aver visto violenze inaudite. Ruppe il silenzio solo quando un ragazzo che aveva fuso una campana dopo la peste, gli rivelò di averlo fatto senza che nessuno gli avesse tramandato il segreto per la fusione, solo per il desiderio che una campana tornasse ad annunciare la festa. Rublëv tornò a parlare e a dipingere: la vita aveva nuovamente un senso più forte della violenza vista e compiuta. Questi gli episodi più direttamente relativi a Mosca.

Nel secondo episodio del film, Andrej Rublëv è al monastero di Andronikov a Mosca (anno 1405). Teofane il Greco manda a chiamare Rublëv e non Kirill (un altro monaco suo compagno) e quest'ultimo si adira. Rublëv andrà invece con il giovane Daniil a dipingere la Cattedrale dell’Annunciazione al Cremlino.

Nel quinto episodio, ambientato nel 1408, Rublëv e Daniil lavorano al Giudizio universale di Vladimir ed il pittore non vuole dipingere per paura di spaventare la gente. Ma sopraggiunge Durochka, una vagabonda, una “folle in Cristo”.

Nel sesto episodio, sempre nel 1408, i Tartari attaccano Vladimir e compiono ogni genere di violenze e saccheggi. Uno di loro sta per violentare Durochka, quando Rublëv lo uccide per salvare la donna. Mentre gli appare Teofane il Greco già morto, Rublëv dichiara di non voler più dipingere e voler restare muto per la violenza che ha visto.

Nell’ottavo episodio, nel 1423, Rublëv assiste al coraggio di un ragazzo, Boriska, figlio di un fonditore di campane, che dichiara di conoscere il segreto per fondere le campane, mentre tutti i fonditori sono morti per la peste. La campana riesce perfettamente e suona. Il ragazzo, rimasto solo, scoppia in pianto. Andrej rompe il voto di silenzio e gli chiede perché piange. Boriska gli rivela che suo padre non gli aveva rivelato il segreto per la costruzione delle campane. Ma egli aveva deciso di provare lo stesso da solo, con capacità e coraggio. Andrej allora gli dice: “Tu fonderai campane, io dipingerò icone”.

il cremlino in età sovietica
Il Cremlino in età sovietica
il cremlino nel 1917
Il Cremlino nel 1917