Appunti dalla Russia a puntate - 1

Gli edifici comunisti del Cremlino

Dal 29 aprile al 3 maggio 2019 l'Opera Romana Pellegrinaggi ha organizzato un pellegrinaggio in Russia per i sacerdoti della diocesi, accompagnati dal Cardinale Vicario Angelo De Donatis. Don Andrea Lonardo ci racconta a puntate l'esperienza di questo viaggio.


padre Alexey Uminsky (sulla destra)

«Avere un vangelo in periodo sovietico era impossibile. Lo lessi solo alla fine degli anni '70. Allora nell’Unione Sovietica esistevano solo i vangeli portati di nascosto dai cattolici. Io ebbi il vangelo solo per una notte. Poi dovetti restituirlo. Ma quello che ho potuto leggere in quella notte, lo lessi. Quella notte pensai che un libro così l’uomo non può pensarlo da solo, perché è scritto contro ciò che è confortevole per l’uomo. Se l’avesse scritto un uomo lo avrebbe scritto più comodo, più facile. Fu la prima volta, quella notte, che mi avvicinai al Vangelo in maniera diretta, cosa che prima mi era stata sempre impossibile. Da quel momento ho riflettuto sul Vangelo in maniera diversa. Nell’anno 1980 ho ricevuto il Battesimo. Non era semplice: il nome di chi veniva battezzato veniva mandato al KGB, e io rischiavo di essere allontanato dall’università».

Palazzo di Stato del Cremlino, costruito nel 1961 e noto come "Palazzo dei Congressi" fino al 1992

Questo il racconto di padre Alexey Uminsky. Permette di capire da solo i drammatici 70 anni che videro i comunisti al potere nel periodo sovietico. Quel drammatico periodo torna alla mente non appena si vedono i palazzi moderni costruiti in quegli anni al Cremlino. Passata la porta della Trinità, sulla destra si vede subito il Palazzo dei Congressi (1961) che ha nel sottosuolo una sala di ben 7000 posti. Più avanti a sinistra è il Palazzo del Senato. Costruito nel 1776-1790, venne trasformato durante il periodo sovietico nel luogo riservato alle sedute plenarie del CC del PCUS (il Comitato Centrale del Partito Comunista). Nello stesso edificio sono anche il gabinetto di lavoro e la sala da pranzo di Lenin, che viveva nel palazzo annesso. In quei luoghi gli succedette poi Stalin. Nella cupola del palazzo era la bandiera comunista che venne ammainata il 26 dicembre 1991, segno della fine dell’Unione Sovietica (Lowering of the last Soviet flag, Moscow, 26 December 1991). È stato recentemente abbattuto invece il palazzo in Piazza Staraya dove si riuniva prima il Politburo, che era l'organismo dirigente del Partito Comunista composto dai più influenti membri del Comitato Centrale), e poi il Presidium del Comitato Centrale che sostituì quest'ultimo. Questo palazzo era stato eretto tra il 1932-1934, abbattendo i monasteri femminili del Cremlino soppressi dal comunismo nel 1930.

Palazzo del Senato, commissionato dall'imperatrice Caterina II nella seconda metà del XVIII secolo

Tutto questo ricorda i tempi in cui – come denunciava Alberto Ronchey sul Corriere della Sera – si poteva venire a conoscenza delle lotte interne al Partito o della scomparsa di un leader così come dell’ascesa di un nuovo politico, solo dalla disposizione delle diverse persone nelle foto al termine delle riunioni del Partito Comunista. Non era possibile, allora, alcuna libera informazione e si sapeva solo all’improvviso di chi veniva destituito e imprigionato fra gli stessi membri del PCUS. Dalle foto si deduceva che chi era più vicino a Stalin nelle foto, rispetto alle foto precedente, stava crescendo di potere. Chi era, invece, via via più lontano o non era più presente nelle foto era in decadenza. 

Icona della Theotokos di Vladimir, nota anche come Madonna della Tenerezza, sec. XII, Galleria Tret'jakov di Mosca. E' considerata la protettrice della Russia

Terribile è pensare agli anni nei quali ogni liturgia era vietata nelle meravigliose chiese del Cremlino. Alcune delle icone più preziose e belle, come quella della Trinità di Rublev o come la Madonna di Vladimir della Cattedrale della Dormizione di Maria (icona che rappresenta tutta la storia della Russia) erano finite nella Galleria Tretyakov, divenuta Galleria statale, dove sono tuttora. In questa galleria è stato raccolto materiale depredato dalle chiese, unitamente a quello raccolto dal celebre fondatore della Galleria in età pre-comunista.
Le chiese e le tombe del Cremlino erano già state devastate da Napoleone. Entrando a Mosca ha trovato una città praticamente vuota per l’abbandono della popolazione deciso dal generale russo Kutuzov, con una mossa che fu decisiva per sconfiggere Napoleone. Ma se i danni causati dalle volontà punitive di Napoleone sono durati poco, i terribili edifici dei comunisti invece sono testimoni di una dittatura di lunga durata.

La Piazza Rossa, con la chiesa di San Basilio e il Mausoleo di Lenin

Scendendo nella piazza Rossa (in realtà in russo il termine “krasnaja” significa anche “Bella”, e tale era il suo primitivo significato, ma poi prevalse il secondo significato proprio a motivo della dittatura) si percepisce oggi il “rovesciamento delle sorti” così repentino, decretato dalla storia. Il Mausoleo di Lenin è totalmente coperto dalle “sedute” per la festa del 1° maggio e dalla pubblicità e appare come un edificio che ormai non interessa più a nessuno. All’interno vi è ancora il corpo di Lenin, che venne imbalsamato al momento della morte, perché le nuove generazioni potessero venerare il leader della rivoluzione d’ottobre (che in realtà è d’ottobre solo per i calendari occidentali, perché in Russia vigeva ancora il calendario giuliano e la rivolta pertanto era del 7 novembre 1917). Il corpo di Stalin invece era stato imbalsamato a fianco di quello di Lenin, ma non è più nel Mausoleo in quanto è stato traslato alla base delle mura del Cremlino, dietro al Mausoleo. Difatti si è già deciso di traslare anche il corpo di Lenin, ma si attendono tempi in cui il fatto non solleverà più alcuna protesta. Nel muro sono sepolti alcuni dei grandi eroi dell’URSS, come Maksim Gor’kij o gli astronauti Gagarin e Komarov, ma anche di comunisti stranieri che si erano contraddistinti per il servizio al comunismo come l’americano John Reed o l’inglese Mac Manus.
È stato abbattuto anche l’obelisco voluto nel 1918 da Lenin con i nomi di coloro che egli riteneva ispiratori del comunismo: oltre a Marx, Engels, Campanella, Saint-Simon, Fourier, Proudhon, Bakunin, Plechanov, vi figurava anche un santo, Tommaso Moro (che venne canonizzato successivamente, nel 1935), grande difensore della Chiesa.

Distruzione della cattedrale del Salvatore ad opera dei comunisti
monumento a Lenin che doveva sorgere sul luogo della cattedrale del Salvatore
Piscina di epoca sovietica costruito nel luogo dove sorgeva la cattedrale del Salvatore

Forse l’edificio che più rende l’idea della devastazione comunista è la cattedrale del Salvatore. Venne fatta saltare in aria per costruirvi un grande monumento a Lenin. L’enorme complesso non venne però mai realizzato e al suo posto venne costruita una piscina. Soltanto dopo il 1991 venne riedificata la cattedrale.


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