Storia
La storia del Cammino di Santiago inizia con la scoperta delle reliquie di San Giacomo il Maggiore intorno all'anno 830 per opera dell'eremita Pelagio, che seguì un fenomeno luminoso (una stella) sul monte Liberón. Da qui è nato il nome Compostela, ovvero Campus stellae e cioè "campo della stella". La curiosità spinse il vescovo Teodomiro ad esplorare quei luoghi trovandovi una tomba contenente tre corpi, uno dei quali con la testa mozzata, recante la scritta "Qui giace Jacobus, figlio di Zebedeo e di Salomé". Difatti San Giacomo era stato decapitato da Erode Agrippa.
Secondo un'antica tradizione iberica riportata nella Historia Compostelana del sec. XII e poi nella Legenda Aurea di Jacopo da Varazze nel sec. XIII, dopo l’ascesa di Gesù al cielo, San Giacomo il Maggiore inizia la sua opera di evangelizzazione della Spagna fino nella regione della Galizia. Il secondo giorno di gennaio dell'anno 40, la Vergine Maria apparve a San Giacomo sul fiume Ebro a Caesaraugusta (l'attuale Saragozza), mentre lui predicava il Vangelo in Spagna. Rientrato in Palestina fu decapitato, il primo tra gli apostoli a morire per la fede cristiana su ordine di re Erode Agrippa nel 44 d.C.. Secondo la leggenda, per volontà dei suoi discepoli, il corpo di San Giacomo fu trasportato in Galizia presso Iria Flavia, il porto più importante della Spagna, tramite una barca guidata da un angelo, e fu sepolto in un bosco nei dintorni dove rimase fino al ritrovamento per opera di Pelagio.
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